Vendere su Amazon senza Partita Iva: si può?

Vendere su Amazon senza partita IVA

Vendere su Amazon senza partita IVA: si può fare?

Certamente. Com’è ovvio che sia, per giustificare la mancata apertura (o segnalazione) della partita IVA, dovrai vendere in qualità di negoziante sporadico, dunque non come professione. Se invece lo fai per lavoro, sarai obbligatoriamente costretto ad aprire e successivamente ad inserire la tua partita IVA.

Vendere su Amazon senza partita IVA si può, ma esistono delle condizioni molto stringenti che dovrai rispettare, se vorrai proseguire con questa attività senza dover necessariamente confrontarti con il fisco. Trattasi di un terreno molto scivoloso, in merito al quale le leggi cambiano quotidianamente. Per questo motivo, noi ti diremo quali sono oggi le condizioni per vendere su Amazon senza la partita IVA, ma il consiglio resta sempre uno e uno soltanto: rivolgiti a www.contincloud.com (il tuo commercialista online) visto che siamo esperti nel campo del commercio elettronico indiretto. Fatta questa doverosa premessa, adesso ti spiegheremo quali sono queste condizioni che dovrai rispettare.

Come vendere su Amazon senza partita IVA

La questione è tutt’altro che complessa, possiamo assicurartelo. Per vendere su Amazon senza per questo dover possedere la partita IVA, devi semplicemente iscriverti come utente base. In questo modo comunicherai al colosso e-commerce che non vendi per mestiere, e che lo fai solo in via sporadica. A questo punto, chiarito il tuo ruolo, ad Amazon non interesserà avere la tua partita IVA: questo perché la suddetta è richiesta solo a chi vende online per professione.

Cosa puoi fare su Amazon con il Piano Base?

Sappi che il Piano Base è l’unico al quale potrai iscriverti: per il Piano Pro, infatti, l’inserimento della partita IVA è obbligatoria. In altre parole, come utente base devi gioco forza rispettare dei paletti che limiteranno la tua attività. La limitazione più grossa è l’impossibilità di vendere più di 40 oggetti al mese sul noto marketplace. Poi dovrai anche confrontarti con tariffe diverse rispetto al Piano Pro, pensate per chi svolge questa attività in modo occasionale e non professionale. Di buono c’è che le commissioni dovrai pagarle solo dopo aver venduto un prodotto: l’iscrizione al piano base, infatti, è del tutto gratuita.

Vendere su Amazon senza Partita IVA: cosa rischi?

Vendendo su Amazon da privato, e dunque senza partita IVA, non rischi nulla. A patto che tu sia in buona fede e che questa non sia effettivamente una professione per te. Il Fisco in Italia considera abituali le attività che prevedono l’esistenza di un negozio online come quello su Amazon o su Spotify. Ad ogni modo, è la stessa Amazon ad impedirti di poter vendere in modo massiccio, in quanto il sistema è fatto apposta per sancire una netta differenza fra chi vende per professione, e chi lo fa in modo sporadico. Ovviamente, ad Amazon poco importa del fisco italiano. Al contrario, la cosa deve interessare te: il nostro consiglio – te lo ripetiamo – è di rivolgerti ad un commercialista. Infine, se hai intenzione di creare un business, puoi perfettamente iscriverti come privato e in seguito aprire la partita IVA, passando al Piano Pro.

Vendere con o senza partita IVA: i consigli di Amazon

Non tutti gli utenti Amazon sanno che la società di Jeff Bezos ha organizzato e aggiornato un Amazon VAT Knowledge Centre, una sorta di centro di riferimento per tutti coloro i quali vogliono saperne di più su come vendere applicando l’imposta sul valore aggiunto. Una raccolta di risorse preziose che potrà aiutarti nel rispettare le norme di Amazon (e la legge!), con informazioni utili sull’IVA, su come funziona in Europa e se effettivamente si applica o meno alle tue vendite.

Sperando di farti cosa gradita, abbiamo voluto riassumere di seguito alcuni dei principali spunti che Amazon ci sta proponendo, punto per punto, su questo tema essenziale.

Cos’è l’IVA

Iniziamo con il rammentare che l’IVA è l’acronimo di imposta sul valore aggiunto e, dunque, è un’imposta che gli operatori registrati con partita IVA nell’Unione Europea dovranno aggiungere al prezzo finale dei beni che vendono. Periodicamente, l’IVA andrà comunicata all’Agenzia delle Entrate, e versata con delle liquidazioni mensili o trimestrali, in parziale compensazione tra IVA a credito o a debito (non approfondiamo ulteriormente l’argomento, in questo caso, rimandandoti alla consulenza di un buon commercialista).

Ora, come abbiamo visto qualche paragrafo fa, non sarà facile per te vendere su Amazon senza IVA. Se per esempio vendi dei prodotti verso qualsiasi paese dell’Unione Europea, è probabile che sarà obbligatorio registrarsi ai fini dell’imposta del valore aggiunto (IVA) in ogni Paese in cui venderai. Ricorda che è responsabilità di ogni venditore su Amazon assicurarsi di avere una posizione conforme all’IVA, e non il contrario: dunque, Amazon non ha alcuna responsabilità nei confronti del Fisco se un proprio venditore non rispetta quanto previsto dal legislatore fiscale. Chiedi sempre una consulenza professionale se non sei sicuro dei tuoi obblighi, al fine di evitare ogni incomprensione (che, ben inteso, potrebbe costarti cara!).

I vantaggi di un numero di partita IVA

Anche se non sei obbligato ad aprire una partita IVA, in realtà ci sono molti benefici che potresti cercare di conseguire mediante la titolarità di un numero di partita IVA.
Amazon ci ricorda ad esempio che in questo modo potrai automatizzare il processo di fatturazione, emettere le fatture IVA a livello internazionale, richiedere i rimborsi, richiedere la detrazione per le spese commerciali e l’IVA all’importazione pagata al momento dell’import della merce nell’Unione Europea, e così via.

Come sapere se bisogna aprire una partita IVA

Chiarito quanto sopra, il marketplace ci permette di comprendere quali sono i tuoi potenziali obblighi in materia di IVA, se hai bisogno di registrarti per l’IVA in uno Stato membro dell’UE, e così via.
In linea di massima, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, molto dipende dal modo in cui svolgi la tua attività.
I fattori chiave che determinano l’obbligo di registrazione ai fini dell’IVA sono: il Paese di sede della tua impresa, il luogo in cui si trova il tuo magazzino e il tuo livello di vendite, al fine di comprendere se supera o meno le soglie IVA previste dal legislatore italiano e da quello comunitario.

Per cercare di fornire ai propri utenti un sistema comodo e pratico per evitare ogni dubbio in merito, Amazon ha realizzato una semplice guida che puoi trovare sul sito internet del marketplace, e che ti permetterà di aiutarti a capire se hai bisogno o meno di registrarti ai fini IVA.

In brevità, se i tuoi business hanno sede in Italia, dovresti registrarti ai fini IVA se le tue merci si trovano qui e li vendi a consumatori che hanno sede in Italia. Potresti anche essere obbligato a registrarti separatamente ai fini IVA per altri Paesi dell’UE se vendi beni a consumatori di altri paesi dell’Unione Europea. Naturalmente, è molto importante che tu sappia che esiste un limite quantitativo che dovresti superare per singolo Paese (ad es. pari a 35.000 euro per alcuni paesi fino a 100.000 euro per la Germania) per quanto attiene le vendite a distanza. Se invece vendi fuori dall’UE, è necessario registrarsi ai fini IVA in Italia se vendi beni che hanno magazzino in Italia a clienti con sede nell’UE, o se vendi beni a consumatori di altri Paesi dell’UE.

Come registrarsi ai fini IVA in Italia

A questo punto, occupiamoci in maniera più dettagliata di un servizio di Amazon che forse molti utenti non conoscono, e che ti permetterà di poter rendere ancora più celere la regolarizzazione della tua posizione fiscale ai fini IVA.

Naturalmente, puoi ben richiedere l’attribuzione di un numero di partita IVA per conto tuo. Ovvero, una volta che con il test di Amazon hai compreso che è necessario registrarsi ai fini IVA in Italia, è necessario presentare una domanda all’Agenzia delle Entrate. E’ consigliabile che ti faccia assistere da un commercialista per questa tipologia di problematica.

Al termine del processo di registrazione IVA, ti verrà fornito un numero di partita IVA. È possibile utilizzare questo nuovo numero per varie operazioni, come la presentazione della dichiarazione dell’IVA (una comunicazione periodica alle autorità fiscali nella quale indichi quanta IVA hai riscosso e quanto ammonta il saldo a debito o a credito IVA maturato), l’emissione delle fatture in cui indichi l’IVA riscossa dai clienti, o ancora la richiesta della detrazione delle spese commerciali (così come l’IVA all’importazione pagata al momento dell’importazione della merce nell’UE). Naturalmente, per maggiori informazioni su questi aspetti tecnici – abbiamo già rammentato che non ci occuperemo di questi temi su questo approfondimento! – ti invitiamo a parlarne con un buon commercialista.

Detto ciò, hai però un’altra opportunità per poter ottenere un numero di partita IVA e, dunque, chiarire la tua posizione nei confronti del Fisco, ed è quella di lasciare che Amazon ti aiuti.

VAT Services on Amazon ha infatti per te una soluzione piuttosto conveniente ed economica per la gestione dei requisiti di registrazione e di rilevazione del numero IVA, direttamente da Seller Central. Puoi utilizzare i Servizi IVA su Amazon gratuitamente per il primo anno di abbonamento al Seller Central, gestendo così le tue operazioni in maniera ancora più comoda. Peraltro, è possibile selezionare fino a 6 Paesi per la registrazione IVA, consentendoti in tal modo di poter ampliare il tuo raggio d’azione senza dover volta per volta richiedere una specifica consulenza al commercialista o al fiscalista.

In tal senso, pertanto, i Servizi IVA su Amazon sono una soluzione piuttosto competente per la gestione dei requisiti IVA, con il marketplace che ti guiderà attraverso il processo di registrazione fino al conseguimento del necessario numero di partita IVA. Dopo il primo anno di gratuità del servizio, pagherai solo per le funzioni effettivamente fruite.

Conclusioni

A margine di questo approfondimento, dovresti aver compreso che cosa significa aprire o non aprire la partita IVA su Amazon. Ricorda che ad Amazon poco interessa se hai o meno rispettato le indicazioni del legislatore fiscale: la responsabilità è tua, e solo tua!
Naturalmente, il piano Base di Amazon è l’unico e il solo al quale potrai iscriverti se non hai la partita IVA, visto e considerato che per poter avere accesso al piano Pro, Amazon ti domanderà come obbligatoria questa informazione.

Insomma, come utente privo di partita IVA, su Amazon tutto ciò che potrai fare è la vendita con il piano Base che, come più volte rammentato su queste pagine, ha come sostanziale limite la scarsa convenienza di vendere più di 40 oggetti al mese.

Per quanto poi concerne gli aspetti fiscali, anche se Amazon ti dà una concreta mano per orientarti correttamente all’interno delle legislazioni in materia IVA, il nostro consiglio è quello di parlarne comunque con i professionisti di contincloud.com esperti in tematiche commerciali online, che possa diventare il tuo nuovo partner lungo una strada di iniziativa imprenditoriale che, ci auguriamo, possa garantirti le migliori soddisfazioni fin dalle tue prime esperienze.

Affida la tua contabilità on line alla CONTINCLOUD, società che si pregia della collaborazione di esperti dottori commercialisti con provata esperienza nella materia tributaria e fiscale.

Non perdere tempo, richiedi una prima consulenza gratuita.

CLICCA QUI PER CONTATTARCI

entro 24 ore sarai ricontatto da un ns consulente a tua disposizione per qualsiasi tipo di chiarimento

Summary
Vendere su Amazon senza Partita Iva: si può?
Article Name
Vendere su Amazon senza Partita Iva: si può?
Description
Vendere su Amazon senza partita IVA: si può fare? Certamente. Com’è ovvio che sia, per giustificare la mancata apertura (o segnalazione) della partita IVA, dovrai vendere in qualità di negoziante sporadico, dunque non come professione. Se invece lo fai per lavoro, sarai obbligatoriamente costretto ad aprire e successivamente ad inserire la tua partita IVA.
Author
Publisher Name
contincloud.com
Publisher Logo